Autrice: Vanna Vinci
Giudizio: ***
Il mistero è elettrizzante come poche altre cose. Nel mistero si muovono ombre immobili. Sul mistero l'immaginazione è la certezza scientifica. Con il mistero si possono raccontare storie affascinanti, prima che paurose. Del mistero non sappiamo nulla se non il mistero.
Questa graphic novel avvolge nel mistero. Un'amica misteriosa lascia in eredità una casa misteriosa alla protagonista, antropologa e scrittrice che la abita per qualche tempo per capire cosa farne. Le presenze percepite nella casa sono intangibili forse perché le presenze sono una sola. La traccia da seguire è un quadro e un libro che lo contiene. Un antiquario misterioso possiede quest'ultimo essendo parente di chi lo ha scritto. La protagonista lo vuole vedere. Nel centro di Bologna, dove si trova la casa, l'antiquario misterioso appare misteriosamente dal nulla. Niente è un caso, quello che succederà dopo nemmeno, si potrebbe chiamare destino solo se si crede nel mistero che sta sotto i portici del centro di Bologna.
Per me questa lettura di Vanna Vinci è stato un salto nel passato. Mi sono ritrovato a leggere in questo volume quello che aleggiava nei telefilm realizzati sui racconti di Poe. Oppure quello che scorreva nei film dove il mistero non era il mistero, ma stava nella mano guantata o risiedeva nella figura di schiena che non si mostrava mai, o si celava dietro una maschera. La penombra era il segno distintivo e nella penombra dei portici bolognesi, dove non è vero che non si perde neanche un bambino, invito ad affrontare questa lettura misteriosa.