Autrice: Camilla Läckberg
Giudizio: ***
È una notte speciale quella che convenzionalmente indichiamo come l'ultima notte dell'anno. Ci si libera dai vecchi fardelli per ripartire più leggeri senza il peso della convenzione alla quale si deve sottostare: va tutto bene, è tutto perfetto, sono felice.
In questo romanzo breve, o racconto lungo, scegliete voi quale sia la migliore convenzione per definirlo, la liberazione è preceduta dalla condivisione tra i 4 adolescenti, amici ed amiche da sempre. Una condivisione che parte dalla noia. La noia di aspettare, la noia di fare e dire cose brutali, crudeli, odiose per loro, su di loro. La noia di adolescenti ricchi e viziati che hanno in comune lo stigma del dolore, della delusione e della ragionevole sensazione di essere destinati a diventare come i genitori che quello stigma hanno inciso sui loro corpi con i loro comportamenti.
Senza essere puri perché, seppur giovani, stanno già mutuando il peggio dell'ipocrisia e dell'arroganza e della violenza a cui i genitori li hanno esposti, i 4 hanno dalla loro la giovinezza e l'amicizia e soprattutto un'ipotesi "migliore" per sopravvivere al dolore, alla rabbia, all'odio. Matura un sentimento comune nel male che si fanno reciprocamente nell'ultima notte dell'anno, l'amicizia pare l'indistruttibile rimedio. Resiste all'evoluzione della serata che mette in luce tutto il non detto, e solo in parte intuito, che c'è tra loro. Non è la vergogna per l'ipocrisia ma l'amicizia che li unisce in un fronte unito che li libera con il dolore dal dolore. Tutto finisce con l'"esplosione" finale mimetizzata nei fuochi d'artificio che sono augurio di buon anno, di buona vita, forse migliore.