Autore: Marco Missiroli
Giudizio: ****
L'educazione sentimentale attraverso la scoperta del piacere e la sua costante ricerca, non necessariamente per amore.
Un trauma infantile segna l'inizio. Poi giunge un amore platonico che resterà tale e sorreggerà, anzi, guiderà tutti i tentativi di ricerca dell'amore a venire. Un padre complice del giovinetto. Una madre amorevole che non ama più il padre.
Poi la vita che libera e si libera. Gli amici perduti e gli amici trovati. La letteratura che insegna come sì, come no, come forse. L'inseguimento "agonistico" al primo rapporto sessuale vissuto come lo stigma fino a che non giungerà il momento. Appare inutile cercarlo nell'amore, l'importante è trovarlo dove capita.
Poi l'amore arriva. Pare fulminante ed eterno, splendente e rovente. Invece è solo un passaggio esaltante, ma temporaneo, perso per poca attenzione perché, forse, non meritava tanta attenzione. La rottura innesca una fase di crisi profonda dove l'amore è un orpello inutile e tutto diventa solo una performance atletica priva di coinvolgimento emotivo: è piacere per il piacere. Diventa routine fuori dell'ordinario, ma pur sempre routine.
Fino a che, come un lampo, giunge l'amore vero, quello che diventa la priorità di vita da custodire e preservare dalla poca cura messa nel precedente amore. È la svolta e gira così tanto la vita che la cambia. L'italiano, per i francesi, che vuole diventare avvocato per difendere chi ha meno opportunità ed il francese, per gli italiani, che decide di insegnare letteratura a chi ha meno opportunità: il massimo comune denominatore. Anche in questo il protagonista trova il suo porto, sicuro e sincero, come solo l'amore vero sa essere e nessuno lo chiamerà atto osceno in luogo privato.