Autore: Ben Lerner
Giudizio: ***
La scuola che è competizione prima della competizione che è già lì che attende nella vita.
Adam è uno studente speciale, un eloquente campione nell'arte del pubblico dibattito, disciplina agonistica dove le parole possono essere violenza e provocare sofferenza. Si sente un poeta, vorrebbe essere un poeta. I genitori lavorano nella prestigiosa clinica psichiatrica della città. Il padre ha la capacità di comprendere i ragazzi difficili che non riescono a parlare ed aprirsi. La madre è una famosa scrittrice femminista che con l'aiuto dell'amica, e sua psicoterapeuta, ha fatto emergere un proprio trauma infantile.
Questa è una storia di irrequietezza adolescenziale, di trasgressione, di tradimenti, di bullismo, di amore. È il passato che ci ha condotto a questo presente dove un dibattito pubblico è diventato una lotta per la vita e la morte di gladiatori verbali giudicati da una giuria di professori. Uno dei contendenti "asfalterà" l'altro per la gioia ed il piacere del pubblico. Non è necessaria la logica argomentativa, serve affermare la supremazia dell'uno sull'altro per rapidità di esposizione, per citazioni di fonti più o meno reali, per sofismi che non devono condurre al vero, ma alla vittoria.
Questa è una storia dei turbamenti dei primi amori. Rappresenta il disagio di non essere all'altezza di ciò che viene chiesto. Racconta l'emarginazione di non essere riconosciuto come parte del gruppo perché fragile e vulnerabile. Descrive la violenza che può scaturire dal mix di sostanze stupefacenti e sentirsi finalmente incluso nel gruppo, ma al tempo stesso umiliato.
Questa è una storia di adulti che non hanno visto o sentito. Adulti che hanno tradito perché era più semplice che restare fedeli. Adulti che invidiano la fama dell'amica senza ammettere l'invidia. Adulti che lottano perché i bambini messicani entrati negli Usa vengano lasciati ai genitori ed usano i propri bambini come scudo morale. Adulti figli di un'epoca diversa da quella dei propri figli e dei propri genitori, eppure chiamati ad essere luce per gli uni e per gli altri.
C'è stupore e dolore che, a distanza di anni, può assumere il tono della nostalgia o della rivalsa. La strada percorsa non è indifferente a ciò che si prova per quanto vissuto in un tempo remoto che ci appartiene come ricordo. Una vita passata, una vita andata, una scuola per una vita ancora solo annunciata.