Autore: Rick DuFer
Giudizio: ***
L'intervista come approfondimento di personaggi di fantasia è impossibile. Proprio per questo ne possiamo leggere ben nove (otto + una, ma con arguta giustificazione per l'ultima) perché è fantasia.
Queste interviste a personaggi, e non solo, di pura fantasia rappresentano un'appassionata indagine su quanto la lettura possa fornirci riscontri concreti e reali seppur passando da opere di fantasia. E non penso alla "morale" che ogni libro può o potrebbe annunciarci. Penso invece ad un gioco intellettuale che ci porta a conoscere ciò che l'autore vuole farci sapere per gioco, per esigenza personale, per convinzione. Esattamente come avviene in ogni intervista che ci mostra intervistatore ed intervistato.
In queste pagine si spazia, letteralmente, da colloqui con pianeti a deità dormienti, da conversazioni con amortali e androidi, a chiacchiere con padroni e servi, maghi e filosofi. E non è necessario avere una preparazione specifica sulle singole categorie "incarnate" dai personaggi di fantasia perché quanto serve per sapere di cosa si parla viene (de)scritto. Ogni personaggio è parto della fantasia di un padre (solo in un caso si deve parlare di madre) al quale potremmo perfino essere (dis)interessati. Perché è il potere della fantasia e non il mezzo incidentalmente umano che ci suggestiona.
L'autore invita a "concludere" il testo "redigendo" la personale decima intervista per portare a compimento l'opera raggiungendo il numero tondo per eccellenza. Personalmente credo che il numero nove, tre volte il numero perfetto tre, sia di per sé perfetto, ammesso che possa esistere un numero perfetto. Una lettura che mostra come nulla è impossibile anche se tutto è limitato.