Autore: Marguerite Yourcenar
Giudizio: *****
Un libro memorabile per titolo, contenuto, forma. Una lettera che diventa memoria di una vita: aspira ad essere un lascito morale e culturale per il futuro erede con tutta la consapevolezza
dei limiti dovuti alle differenze che caratterizzano ogni essere. Adriano così diverso da Traiano, pur essendone erede.
Adriano è un militare, un amministratore, un diplomatico, un letterato, un cacciatore, uno scrittore. Sicuramente un privilegiato che intende mettere a frutto i suoi privilegi per perseguire
la pace e non la guerra seppure, con rammarico, ricorderà di aver praticato la guerra come unica e necessaria via per raggiungere la pace.
Un imperatore che non è romano e che vive a Roma pochissimo, sia per le esigenze di amministrare un impero vastissimo, sia per le esigenze militari, sia per la sue preferenze personali. Atene
lo attrae più di Roma per la cultura che aleggia in quel luogo: filosofia, lettere, sculture. Ed è greco anche il suo preferito, Antinoo. Però Adriano assegna a Roma l'austera e rude tenacia
necessaria per definire e realizzare pratiche e modi per condurre un impero, letteralmente. Senza Roma e la sua storia non esisterebbe quell'impero. I fasti romani sono ragioni di stato a cui
anche l'imperatore deve sottostare, uomo tra gli uomini.
Queste memorie sono una dichiarazione di amore per quanto è stata la sua vita, non senza rimpianti e dolori. La moglie che gli è stata imposta e che non ha mai amato, peraltro in questo
ricambiato. L'impossibilità di dedicarsi agli studi ed alle letture perché ad un imperatore è richiesto altro. Gli intrighi del palazzo con esiti funesti e tristi allontanamenti di amici che
hanno agito a sua difesa, ma che pagano per gli eccessi provocati. Gli amici persi per la loro morte.
Su tutto aleggia l'intenzione, l'aspirazione di cercare di comprendere l'altro, che sia schiavo o re, amico o nemico. Una pulsione perenne al dialogo che umanizza la figura divina
dell'imperatore. Essere uomo per comprendere l'uomo con pregi, difetti, bassezze e purezze. L'impero è un'entità sovrumana alla quale serve un imperatore per governarlo, mentre l'umanità è
solo degli uomini, di tutti gli uomini.