Un Natale controverso non si nega nemmeno ad un viandante,
ad un barbone, ad un benpensante, ad uno straniero incompreso, ad un ricco depresso, ad un giovane sognatore, ad un povero mentitore.
Si dice che l'atmosfera riempia i cuori, ma non è sempre vero.
Succede a coloro che se lo possono permettere, ma lo fanno una sola volta all'anno. Accade proprio per via dell'atmosfera perché costoro non vogliono dimenticare ciò che sono nel mondo vero,
quello senza luci, che ruota sul perno della gratificazione personale e che non può essere fermato per pensare a quanto siano abitualmente vuoti i loro cuori.
Poi ci sono coloro che non possono dimenticare nemmeno un
minuto ciò che sono, ciò che vedono, ciò che sentono ed hanno i cuori colmi, a volte stracolmi. Per loro l'atmosfera è un orpello inutile, a volte perfino fastidioso per l'esplosione
dell'ipocrita benevolenza che loro sanno apparire per pochi giorni e sparire per un anno intero.
Infine tutti gli altri, che siano ricchi o poveri, belli o
brutti, biondi o mori. Per loro il tema natalizio resterà in bianco. E non per via della neve, ma per effetto del mancato svolgimento: giudizio finale "non classificabile", si dovranno presentare
per riparare.
E
tu barbone, o viandante, o passante, diseredato dalla vita, cosa ti aspetti se non la compassione di chi, con zelo, ti ignora per l'intero anno? La bontà ti sfiora solo un poco, accontentati che
chi lo fa gode. Godi anche per tutti noi, belli, bravi, buoni. Poi torna da dove sei venuto che le nostre coscienze non sono pronte ad esposizioni prolungate.
L'anno prossimo andrà meglio, l'anno prossimo saremo più
buoni. L'anno prossimo però nasconditi meglio, diseredato, la tua vista ci strapperebbe il cuore e come faremmo a riempirlo se ne fossimo privati?