Autore: Enrico Brizzi
Giudizio: ***
Nella vita ci sono eroi e testimoni. I primi sono ammirati, compresi e raccontati dai secondi anche quando gli eroi non sono positivi come la famiglia, la società, il buon senso comune
richiederebbero. Gli eroi aprono la strada, battono nuove vie per le quali il destino non è certo, ma è condizione per produrre una luce propria. I testimoni non lo fanno, seguono strade
preconfezionate, a volte frustranti. Restano nell'ombra che non li brucia ed affrontano vie sicure ché di eroi ne bastano pochi, di eroi ne basta uno.
Questa non è la storia di un matrimonio, almeno non solo. È la storia di una famiglia borghese e felice e normale, che tiene in pancia un segreto remoto, che frequenta la "società bene" per
opportunità sociale, che ha valori saldi, ma fortemente scossi da quanto accade intorno a loro. È la storia di una rivoluzione familiare. È la storia di un invecchiamento sereno e tanto più
inaspettato alla luce dei fatti e di un invecchiamento burbero e comprensibile alla luce degli stessi fatti. È la storia di tre figli due che diventano uomini, una che diventa donna, diversi, ma
fratelli. È la storia di amori adolescenziali, fugaci e rapaci, di amori adulti e più stringenti, di non-amori frustranti e di amori adolescenziali fuori età massima, a tempo scaduto. È una
storia di orgoglio, schietto amor proprio, necessario nella vita di eroi e di testimoni. È una storia di amicizia fraterna dove sembra che solo questa esista e che il resto sia solo apparenza. È
la storia della famiglia che ti opprime prima, che ti libera poi e che ti cura sempre. E tutto poi si ripete come il solo testimone può raccontare ché l'eroe non sarebbe in grado di individuare i
capisaldi della luce e dell'ombra.