Autore: Sandor Marai
Giudizio: ***
La natura umana è un'individualità anche se collettivizzata o massificata.
Otto, un ragazzo tedesco, scopre la sua passione, come il padre prima di lui ed il nonno prima ancora. Passioni molto lontane, ma oneste, necessarie. La sua sta nel perseguire, con azioni di
gioco tra bambini e con pervicacia da adulto, la folgorazione vissuta da ragazzino quando, in giro per i terreni del nonno, vide la macellazione di un animale. Non raccapriccio, ma sublimazione
di ciò che serve fare, ciò che si deve fare, ciò che lui vuole fare. Incompreso dal padre, ma forse predestinato dallo spettacolo circense che i genitori videro la notte del suo concepimento.
Poi la guerra, l'indomita volontà, nonostante momenti per lui inspiegabili di paura, di servire il Kaiser come meglio non avrebbe potuto. E lo fa in modo preciso e per questo promosso e decorato
sul campo. Il campo della sconfitta di una nazione.
Infine il riflusso. La fine della guerra. Sconfitto in armi per la nazione, sconfitto in pace per la sua vita. Un destino che lo sacrificherà alle sue mani di macellaio, "macellato" come solo un
macellaio sa, può e deve fare.