History

AutoreGiuseppe Genna

Giudizio: ***

La vita è contemporaneità. La triste figura, l'uomo nero, che ha percorso i tuoi pensieri da ragazzino, è contemporaneo. È sempre presente nei tuoi ricordi fanciulleschi e lo ritrovi in quello che racconta, solo a te, una ragazzina "sbagliata", una ragazzina "studiata", una ragazzina "aiutata", una ragazzina "picchiata".

L'aiuto, lo studio, stanno nell'interpretarla e nel raccontarla per la "macchina" ed alla "macchina" nel tecnopolo, avveniristico eppure anch'esso contemporaneo. Dalla contemporaneità non si scappa e se sei figlia amata e sorella odiata non c'è mente artificiale, non c'è interfaccia che possa salvarti dall'amore sbiadito e dall'odio funesto e funestato. L'artificiale replicherà quello che ha saputo, ed ha saputo tutto, e genererà una propria coscienza, un proprio spirito del tutto abnorme e difforme fino alla sparizione del corpo, fino allo svuotamento di ogni coscienza, alla fine dell'infinito. Nella pace totale.

Una lettura per me difficile che opera su diversi piani tra loro sghembi, irrisolti, irrisolvibili. Quanto l'oggi influenza il domani e quanto il domani ha già influenzato l'oggi, predeterminando se stesso. Quel futuro inarrivabile e scevro dalle umane sventure, ma solo se sei bravo perché se non lo sei tornerà la triste figura.