Autore: David Foster Wallace
Giudizio: ****
Forse è un fratello maggiore interessato a non essere confuso con un paternalista predicatore su ciò che è giusto e bene. Non esiste una risposta assoluta a questi dilemmi, esiste però la
possibilità di esplorarli, esiste l'esperienza del fratello maggiore che li ha in parte già esplorati. Le fatiche della vita, le disillusioni, le mancanze, gli egoismi, tutto ciò ci riguarda
direttamente e pervade i nostri pensieri, i nostri sentimenti. Spesso non ce ne rendiamo conto perché siamo troppo presi da noi e per nulla dal contesto. Siamo pesci nell'acqua e non sappiamo
cos'è l'acqua.
Il fratello maggiore ha già affrontato questo dilemma ed ha una certezza che ci porge come possibile prassi, non come soluzione: la libertà di pensiero non è realmente tale se al contempo non si
ha la libertà di scegliere a cosa pensare. Se siamo l'ombelico del mondo perdiamo la prospettiva che gli ombelichi del mondo sono 7 miliardi. È difficile sapere, sentire, vedere l'acqua se non
hai la libertà di pensarla. E se pure hai tale libertà la devi perseguire con fatica per contrastare l'attitudine che non esclude nessuno dal cercare risposte solo per sé.
Diventa vitale, letteralmente, riconoscere fulcro dell'agire umano la libertà delle cose a cui pensare e di pensarle liberamente per non essere morti. In questo libro esiste il marito
profondamente innamorato e ricambiato dalla moglie malata terminale che si trovano di fronte all'inaspettato per i loro sentimenti, esiste il bambino che annuncia un inconcepibile amore per il
nonno, esiste la Cosa brutta che ti porta sul pianeta Trillafon, esiste la certezza dell'errore che garantisce sempre la soluzione esatta, esiste la strategia congegnata con arguzia che fallisce
per effetto dell'imponderabile, per effetto della mancanza di controllo sulla natura umana ed animale.
L'acqua esiste e questo è DFW.