Autore: Paolo Maurensig
Giudizio: ***
Una morte controversa del campione del mondo di scacchi nascosta nelle pieghe della storia personale del solitario scacchista russo vittorioso sulla scacchiera e sconfitto nella vita.
Bambino guidato dalla madre ad amare gli scacchi a tal punto da renderli la sua ragione di vita etica ed estetica. È necessario armarsi di questa visione romantica per ammettere un'esistenza che
appare solitaria, ambigua, traditrice e che resta sempre e solo fedele al bene superiore degli scacchi. Nonostante ciò che per norma dovrebbe apparire sbagliato gli scacchi vengono prima e sopra
di tutto. Per gli scacchi nessun costo deve essere risparmiato, che sia uno strazio fisico o uno strazio morale.
L'antica scuola russa premiata dallo Zar, la moderna e vorace scuola bolscevica a caccia del titolo, la remissiva e difensiva scuola ebraica là dove giocare a scacchi è come nuotare per un pesce
nell'acqua, l'inarrivabile e temutissimo Capablanca, rappresentano realizzazioni pratiche di approcci diversi, ma tutti volti ad un obiettivo comune: vincere. Gli scacchi non sono solo tecnica,
abilità mnemonica, disciplina, ma sono anche adattamento, improvvisazione, istinto e le conseguenze possono essere estreme.