Autore: Giorgio Fontana
Giudizio: ***
Perché? La vita, la storia, la giustizia, la società, si presentano al protagonista come tanti "perché" inevasi a cui non si sottrae, ma per cui non riesce a trovare le risposte.
Colnaghi è un magistrato e racchiude in sé le contraddizioni di chi deve agire per la giustizia laggiù dove l'ingiustizia è insanabile, letteralmente: perché il padre di un bambino deve morire?
Perché il padre di Colnaghi è morto? La vendetta non può essere la risposta, ma la giustizia è adeguata a dare una risposta? La giustizia potrebbe sanare il dolore di chi rimane? Perché chi si
dichiara difensore del popolo pensa possa essere utile alla causa colpire persone innocenti? Perché non si capisce che l'omicidio genera solo odio ed accumula richieste di vendette?
Percorsi difficili che si collocano nelle difficoltà della vita: perché una ragazza sedicenne che ha avuto tutto il possibile dovrebbe "affogare" nell'uso della droga? Perché un cattolico
praticante ed impegnato politicamente decide di contraddire la sua fede religiosa e la sua fede politica per colpa di un divorzio? Perché un magistrato dovrebbe rallentare le operazioni dei
colleghi per garantire la continuità improduttiva?
Si deve cercare la verità perché trovare la verità garantirà la risposta a tutti i perché. La felicità sta nella risposta cercata, anche se non trovata. Eccezioni sempre, errori mai. Forse...
Un amico mi dice che secondo lui il libro è irrisolto. Io non lo credo, la soluzione sta nel raccontare l'assenza di soluzioni.