Oggi entro nella scuola superiore che frequentai fino a 26 anni fa (o giù di lì) e percorro il corridoio nel quale svolsi le prove scritte dell'esame di maturità. Oltrepasso la classe dove
sostenni le prove orali e proseguo oltre. Noto l'assenza dei mastodontici orologi che sporgevano dai muri e che, per scommessa, toccai grazie ad un improbabile balzo fatto una volta uscito
dall'aula al termine dell'orale durante il quale discussi di Foscolo, Pascoli, Hemingway e di circuiti integratori. Ora, in fondo al corridoio, ci sono delle porte anti-panico che danno su scale
di emergenza esterne dove faccio le dovute riprese. Compiti finiti.
Tutto questo dopo aver constatato lo smantellamento dei laboratori di matematica, informatica, sistemi e la conservazione dell'aula dei docenti. Saluto e torno all'aria aperta, pungente. L'orario
di uscita è decisamente anticipato, quasi come se ci fosse uno sciopero...