Autore: Martino Gozzi
Giudizio: **
La copertina del libro non è solo la "foto segnaletica" del libro, ma può servire per creare attrazione per le aspettative del lettore. Per me la silhouette di un campo da tennis posta sotto il
titolo è stata un'operazione di marketing perfetta alla quale non potevo resistere. Se a questa si aggiunge la quarta di copertina che indica Emiliano come il giocatore che vince una borsa di
studio per entrare in una accademia di tennis statunitense, tutto il resto è trascurabile, compreso il profilo femminile che nasce della linea laterale del campo da tennis. Il mono-neurone,
abituato a cercare la pallina per interromperne il volo e rigettarla nell'altra metà del campo secondo le traiettorie più efficaci ed inarrivabili possibili, non valuta adeguatamente le premesse
e perde. Infatti il tennis è un semplice pretesto per parlare di altro. Il tennis è morto, viva il tennis.
Romanzo breve di formazione. Il 17enne Emiliano ci sa fare con la racchetta e comunque non è così sciocco, o avventato, da pensare che la sua strada è scolpita, graniticamente, in una racchetta.
Gli eventi che si susseguono sono le promesse di giovani uomini e donne che si destreggiano nell'amore familiare, nell'amore sentimentale, nell'amicizia, nella fedeltà. Ci sono i giovani
turbamenti, ci sono le giovani svagatezze, ci sono le giovani scelleratezze, ci sono le giovani inadeguatezze. Il tutto imbandito per creare spazio ad una educazione sentimentale?
A rileggere a posteriori la quarta di copertina ritrovo proprio questo quesito. Colpito ed affondato, tutto era scritto, chiaramente, ma il mono-neurone lo ha rimosso per inseguire l'armonia
delle rincorse ad una pallina che devi colpire, e far cadere nell'altra metà del campo, almeno una volta in più dell'avversario. Nulla di meno sentimentale di quanto si possa pensare. Ma questo è
il tennis e le giovani promesse del libro sono ben altre promesse.