Autore: Gianrico Carofiglio
Giudizio: *
La recensione entusiasmante che ho letto di questo libro mi ha convinto a prendere in considerazione questa lettura come non trascurabile. Successe la prima volta per lo stesso autore con
"Testimone inconsapevole": anche in quell'occasione la recensione mi spinse a leggere il romanzo e ad entusiasmarmi al punto da procedere alla lettura delle uscite successive. Oggi, invece,
l'entusiasmo non mi travolge. Anzi resto un po' deluso...
Certo il libro è scritto bene, fila via liscio come l'olio, forse troppo liscio. Non mi lascia granché anche perché mi fa scorgere il possibile finale (scontato) troppo presto (figurati, mi
sbaglio sicuramente, non potrà finire così! Invece è proprio così che finisce...). Il saggio protagonista che sa fare la cosa giusta al momento giusto. Il dubbio percepito attraverso l'olfatto e
la conferma inutile della bontà dell'intuizione per puro caso (il caso come guida della vita tutt'altro che casuale per un investigatore fatto e finito sa di romanticheria da rosa acquistata al
supermercato). Il novizio che comprende anche quando fa fatica perché è un "buono". Il vecchio sbirro che non è cattivo, ma usa metodi sbagliati. La malavita che sa aiutare se ti fai rispettare
per essere un uomo giusto. Il finale "lieto" come non poteva non essere.
Un pomeriggio trascorso tra aspettative mancate e lettura scorrevole. Certo il libro non è disprezzabile, ma nemmeno entusiasmante come la recensione mi aveva indotto a pensare. Il ragazzo,
pardon l'autore, sa fare di meglio, deve fare di meglio. Resto in attesa di future entusiastiche letture.
Nota: nomi, ambientazione e datazioni sono frutto di fantasia, ma i fatti sono realmente accaduti... questo annulla ogni possibilità di entusiasmo.