Autore: Giuseppe Genna
Giudizio: ***
Prova ad immaginare un impero sul nulla nel quale perdi tutto.
Prova ad immaginare il dolore del perdere tutto in un impero che in realtà è nulla: nulla nell'essere, nulla nell'avere, nulla nel fare, nulla nell'apparire.
Prova ad immaginare la tua vita dopo questa fine dolorosa e scoprirai che la fine non è la fine perché è un semplice intermezzo che ti porta ad una vita diversa, ma sempre più uguale ad una vita
che non ha nulla di iniziale: è un finale continuato. È un turbine di finali altrui, il tuo c'è già stato, a cui assisti attonito e non partecipe come spettatore di un grande spettacolo che di
grande ha solo la fine. In tutto questo scopri quanto sia profondo il dolore che ti ha segnato e quanto questo dolore possa essere alleviato e lenito da una occasione occasionalmente occasionale.
Uno sbocciare di un amore che amore non fu, non è, non sarà, ma che ti potrebbe riconsegnare quello che hai perso. Una ripartenza alla quale ti aggrappi per tornare protagonista e non semplice
spettatore. Insegui questo destino che però è talmente cinico e baro da riportarti al punto di partenza: il dolore. Un impero finito che torna a finire senza mai essere ripartito. Una fine impero
continua senza una fine impero che pone la fine.