Colazione familiare di un sabato mattina, terminata la quale ognuno si avvia alle proprie attività previste per la giornata. Diciamo che almeno gli abili in famiglia si avviano, gli inabili restano inerti sulla sedia a rotelle che li esclude dal poter dare il contributo allo sforzo della conduzione familiare. Seppur minimo e marginale la sedia a rotelle azzera completamente questo contributo.
Il "carrellato" chiede quindi alla figlia di passargli il telecomando per accendere la tv. La bambina inizialmente acconsente, si alza, raggiunge la televisione, prende
il monolite del potere telecratico e mentre torna verso il "carrellato" dice: "papà, immagino che guarderai Super tennis!". La risposta del carrellato è ovviamente affermativa, ma mentre la
bambina si appresta a consegnare il telecomando si ferma e, tutta seria, dice: "eh no! Proprio non te lo do! Se la regola è che io non posso giocare alla mattina con il DS perché fa male guardare
cose che si muovono troppo in fretta, nemmeno tu puoi guardare cose che si muovo troppo in fretta!".
Si volta rimette il telecomando nella sua posizione di riposo e, senza possibilità di replica o di argomentazione vagamente dialettica che consenta l'apertura di uno spiraglio per proseguire un confronto volto alla conquista del telecomando, se ne va in camera a prepararsi per la giornata.
Si volta rimette il telecomando nella sua posizione di riposo e, senza possibilità di replica o di argomentazione vagamente dialettica che consenta l'apertura di uno spiraglio per proseguire un confronto volto alla conquista del telecomando, se ne va in camera a prepararsi per la giornata.
Il cattivo maestro che è in te è stato annichilito nell'arco di una fugace conclusione di una colazione. Meglio consolarlo con un Oro Saiwa. :-)