Autore: Roberto Bolano
Giudizio: ****
Roberto Bolano, scrittore, cileno, defunto. Ho portato a termine ieri sera un suo romanzo breve, "Stella distante" che, per la semplice lettura dell'introduzione dell'editore stesso, non avrei mai letto. Ma sono stato introdotto alla necessità di colmare, almeno parzialmente, una delle mie tante lacune. Quindi ho letto e pure con entusiasmo anche se avevo la sensazione di andare a parare in un ambito troppo "lugubre" e "truce" da un momento all'altro. Non è stato così.
Il racconto è ambientato tra l'inizio degli anni settanta e la fine degli anni ottanta tra Cile, Italia e Spagna ed è narrato in prima persona dal protagonista, poeta
cileno giovanissimo, che descrive un gruppo di "compagni di poesia" che verrà letteralmente spazzato dal colpo di stato di Pinochet.
Tra loro c'è anche una figura raccapricciante che risponde al nome di Carlos Wieder, poeta d’avanguardia, ma insieme eroico tenente dell'aeronautica militare, ideatore di forme di "arte" non convenzionali attraverso la rappresentazione della sua poesia durante i voli aerei e feroce torturatore, nonché reporter fotografico dello scempio dell'umanità prodotto da lui stesso.
La gioia della letteratura e l'angoscia, prima, e la ricerca di verità e giustizia, dopo, scorrono in tutto il libro scritto benissimo. Tutte le bellezze, come tutte le brutture sono coperte da un velo, il lettore è preservato, capisce bene, benissimo, ma non trova brutalità, come se fosse possibile trovare un modo, affrontare una via non brutale per rappresentare la violenza che quei ragazzi hanno vissuto.
Il finale stesso è chiaro, ma non palesato apertamente. C'è una sorta di pudore che lo lascia solo intendere.
Tra loro c'è anche una figura raccapricciante che risponde al nome di Carlos Wieder, poeta d’avanguardia, ma insieme eroico tenente dell'aeronautica militare, ideatore di forme di "arte" non convenzionali attraverso la rappresentazione della sua poesia durante i voli aerei e feroce torturatore, nonché reporter fotografico dello scempio dell'umanità prodotto da lui stesso.
La gioia della letteratura e l'angoscia, prima, e la ricerca di verità e giustizia, dopo, scorrono in tutto il libro scritto benissimo. Tutte le bellezze, come tutte le brutture sono coperte da un velo, il lettore è preservato, capisce bene, benissimo, ma non trova brutalità, come se fosse possibile trovare un modo, affrontare una via non brutale per rappresentare la violenza che quei ragazzi hanno vissuto.
Il finale stesso è chiaro, ma non palesato apertamente. C'è una sorta di pudore che lo lascia solo intendere.
Mi dicono che questa è un'opera minore, che il meglio di Bolano è riposto in ben altri testi. Se questi altri testi li affronterò non so, ma certamente la lettura di "Stella distante" la consiglio ad un lettore adulto e consapevole che di letteratura e di morte si parla e che queste due cose, all'apparenza assai distanti, qui vengono mescolate.