Attenzione: la lettura di quanto segue comporta la scoperta di tutta o di parte della trama.
Questo romanzo breve narra di un'"ossessione" per la perfezione nel volo che "costringe" il gabbiano Jonathan Livingstone a smettere di volare per procacciarsi cibo; vola solo per l'amore della
perfezione del volo. La fama di questo libro è mondiale. E' un best seller letto in moltissimi paesi e di esso è stata data spesso una lettura ideologica per giustificare la fiaba che racconta e per
estrarne una morale (sono state date "letture di parte" dal cattolicesimo alla new age, solo per citare due filosofie che, anche recentemente con diversi interventi del Papa, si stanno contrapponendo
fortemente. Segno che evidentemente il libro si presta in se a diverse interpretazioni, anche antitetiche).
Il gabbiano non compie una scelta "giusta" a fronte di un'opzione "sbagliata", è nella sua indole, nel suo istinto volare per la bellezza del volo. Reputa inutile il volo per la sola ricerca del
cibo, il volo è qualcosa di bello in se che va praticato e sperimentato per la sua bellezza intrinseca.
In questo percorso Jonathan, come i santi della tradizione cattolica, ha una visione mistica in cui due gabbiani lo accompagnano nell'esperienza del volo perfetto. Si direbbe il lieto fine annunciato
per chi ha inseguito la perfezione del volo per tutta la vita. Invece non è così. Infatti, nella più classica delle tradizioni dei "veri eroi", Jonathan non accetta questa "grazia ricevuta", ma
decide di tornare al mondo delle gabbiane sventure e di sporcarsi le ali per mettere la sua esperienza al servizio dei suoi compagni anche se inconsapevoli della bellezza del volo.
Tutto il percorso di Jonathan è ostinatamente orientato ad una gratificazione personale che prescinde dal modo di vivere dei suoi compagni, dalle loro esigenze, dalla loro natura, dai loro
"sentimenti". Non c'è cattiveria nel suo operato, ma semplicemente consapevolezza della propria "diversità". Jonathan è un individualista, senza voler dare accezioni negative a questo termine,
costretto a vivere in un mondo di non individualisti. Nel momento in cui trova la perfezione si accorge che raggiunta quella la sua stessa esistenza non avrebbe più senso. Il suo scopo era la ricerca
per il volo e l'obbiettivo era il continuo migliorarsi. Raggiunto il massimo la sua natura sarebbe inevitabilmente schiacciata.
Nel finale c'è la svolta che consente a Jonathan di ricalibrare la sua scelta di vita: decide di aiutare quei gabbiani in cui
intravede la sua stessa "individualità", ovvero continua a fare quello che ha fatto per lui anche con gli altri come lui.
Milioni di ragazzi lo hanno letto, milioni di ragazzi lo leggeranno ancora attingendo o fornendo le interpretazioni che reputano più plausibili. In merito l'autore si ha sempre sostenuto che la
storia era ispirata da un pilota acrobatico di nome John H. "Johnny" Livingston, vissuto a cavallo fra gli anni '20 e '30.