Come sempre, leggendo i lavori di Giuseppe Genna, ti trovi a fare i conti con un testo pesante. Già il titolo denuncia la che avrai a che fare con vicende tragiche e terribili. E Genna non si sottrae
al compito.
Questa biografia di Hitler non credo volesse essere un contributo storico all'analisi ed allo studio del personaggio, ma un contributo morale ed etico, una testimonianza di quello che è stato il
nazismo e di cosa ha provocato.
Si parte, come ovvio, dall'infanzia di Hitler in una famiglia non proprio serena e si scoprono le sue origini ebree. Ma è l'adolescenza, i sogni frustrati di essere un grande architetto, l'humus
culturale di odio nei confronti degli ebrei in cui il giovane Adolf cresce. La sconfitta della Germania nella prima guerra mondiale, la cecità temporanea a seguito dei combattimenti, maturano in
Hitler un odio nei confronti dei comunisti e degli ebrei accusati di aver indebolito e portato alla sconfitta la Germania.
Sono deliri di cui nessuno si fa carico. Lo stato di indigenza in cui Hitler ha vissuto come artista fallito prima della grande guerra si ripropone come reduce da quel conflitto. Ma in questo momento
accade qualcosa che lo risolleva, che gli dà coraggio. Condivide con altri le sue idee e costruisce nella sua mente un'epica ed un'epopea alla quale condurrà il popolo tedesco depurato dal lerciume
di ebrei e comunisti.
Trova fedeli scudieri che lo assecondano in tutto e per tutto: Goring, Hesse, Himler, Goebbels,... inizia un percorso di propaganda che trova facile sfogo nell'indigenza e nella povertà del popolo
tedesco. I problemi della Germania sono indicati con nome e cognome: sono gli ebrei, sono i comunisti, sono i diversi. La retorica guerresca e salvifica di Hitler dà al popolo tedesco una speranza di
vita migliore, di affrancamento dalle sofferenze del dopo guerra. Descrive il mito dell'impero tedesco e di cosa potrebbe essere di nuovo la Germani, ma lo fa a discapito di tutti coloro che non
possono essere annoverati nel popolo tedesco. La banalità del male ha inizio.
Oltre all'aiuto che il partito nazista otterrà dall'industriale americano Ford, Genna non tralascia di raccontarci le perversioni morbose di Hitler, le miserie dell'accolita che lo segue, ma anche la
straordinaria sottovalutazione che una parte della Germania ed il mondo fece di questo personaggio. Genna non omette nemmeno i particolari raccapriccianti.
Gli ebrei ucraini inizialmente venivano trucidati a sangue freddo in modo che cadessero direttamente nelle fosse comuni precedentemente predisposte. Himmler assiste ad una delle esecuzioni e vomita
per la barbarie a cui assiste. Himmler studierà un metodo meno "stressante" per i militari tedeschi per eliminare i gli ebrei ed inventerà le camere a gas.
Goebbels, in fedele servo, farà uccidere dalla moglie i loro figli, prima di togliersi la vita nel momento in cui l'Armata Rossa sta per prendere Berlino.
Un libro che vale la pena di leggere per avere sempre presente cosa ha significato l'approccio razziale ed a cosa ha portato la sottovalutazione di questi atteggiamenti xenofobi.