Finalmente se ne può parlare! Dico finalmente, perché fino a poco tempo fa parlare della questione salariale era un "abominio", una "lesa maestà" alla competitività delle aziende italiane che, per
competere sul mercato internazionale, avevano la necessità di "calmierare" oltre ogni limite l'ascesa dei salari. Invece ieri il governatore della banca d'Italia Draghi ha fatto "outing"
accorgendosi, finalmente, che i salari dei lavoratori italiani sono inadeguati al costo della vita. Ma non è stato il solo; anche Montezemolo non ha mancato di riconoscere la correttezza delle tesi
di Draghi. Udite! Udite!
Ora, per non fare confusione e prima che il consenso del buonsenso stenda tappeti rossi ai due signori di cui sopra, vorrei ricordare che
- Draghi è quello che ritiene ineludibile l'aumento dell'età pensionabile (vedi) a discapito
dell'aspettativa di vita dei lavoratori stessi
- Montezemolo è il presidente di quell'associazione di imprese che al momento negano il rinnovo del contratto dei metalmeccanici, tra le altre cose, per non erogare i circa 120 € richiesti dai sindacati
Chiarito di chi stiamo parlando apprezzo naturalmente l'analisi, ma ricordo che non ci volevano personaggi così "alti" per rendersene conto. Ci dicono che mediamente i salari italiani sono
inferiori del 10% rispetto a quelli tedeschi, del 20% rispetto a quelli inglesi ed addirittura del 25% rispetto a quelli francesi. E' da qualche tempo che le cose stanno così, non è il male di questi
ultimi mesi, ma evidentemente i due signori solo ora se ne accorgono. Chissà come mai?
Per altro il signor Montezemolo, che oltre ad essere presidente di Confindustria è pure presidente di FIAT, FERRARI, MASERATI, potrebbe porre immediatamente e personalmente rimedio a questo
stato di cose, ma non trova di meglio che erogare 30 € ai dipendenti FIAT (contro i 120 € richiesti dalla piattaforma sindacale) e non premiare i tanti lavoratori interinali che lavorano in FERRARI
escludendoli dal premio per la vittoria del mondiale. Ci deve essere qualcosa che mi sfugge...
Ricordo benissimo che le cose che dicono ora Draghi e Montezemolo le diceva circa 4 anni fa l'allora presidente di Confcommercio, Billè. Questo signore sosteneva che per mantenere alti i consumi si
sarebbero dovuti prevedere stipendi più alti, ovviamente escludendo da questo ragionamento le imprese del commercio. Che fossero gli altri ad aumentare gli stipendi! Oggi il signor Billè non è più
presidente di Confcommercio ed è stato sostituito da Sangalli, ex democratico cristiano e ora, mi dicono, vicino a Forza Italia. Per i lavoratori del commercio l'avvicendamento non ha avuto grossi
effetti, perché il signor Sangalli ha deciso di mantenere continuità con la precedente gestione. Infatti ha deciso di rompere il tavolo delle trattative per il rinnovo del contratto del commercio
scaduto il 31/12/2006 perché ha ritenuto eccessive le richieste di 78 € mensili lordi da spalmare su due anni (2007-2008). Per ovvie ragioni di parte Sangalli è il primo a lamentarsi che i consumi
non crescono come dovrebbero, come già fanno Draghi e Montezemolo.
In conclusione, per non arrivare al luogo comune che tanti politicanti ci propinano (e la coperta troppo corta, e i lacci e lacciuoli, e la globalizzazione, ...), parliamo con la vecchia saggezza
popolare di "botti piene e mogli ubriache". Fino a che la classe dirigente italiana sarà composta da persone che hanno come unica aspettativa quella di ubriacare la moglie, ma avere la botte piena
anche per l'amante credo che non ci siano aspettative di miglioramento.