Gli imbroglioni

Enrico Deaglio, non pago del bailamme scatenato con il precedente "Uccidete la democrazia" (vedi qui) avanza nuove ipotesi in un nuovo dvd intitolato per appunto "Gli imbroglioni". Come già nel precedente caso di "Uccidete la democrazia" sto scrivendo queste righe senza aver visto il dvd, ma prendendo a spunto un articolo apparso su www.zeusnews.it. Seguirà una mia attenta visione

Ma in pratica cosa sostiene Deaglio?
Rafforza, se possibile, la tesi che aveva già presentato nel precedente dvd dove ipotizzava un complotto (concetto che, da come si può leggere qui, evidentemente non piace molto a Deaglio, ma non riesco a trovare un termine altrettanto calzante) che avrebbe fatto sparire milioni di schede bianche nelle elezioni politiche del 2006 attribuendone i voti "mancanti" alla Casa della Libertà. Deaglio sosteneva, e sostiene tuttora, che la vittoria del centro sinistra, con una margine limitatissimo a fronte di sondaggi favorevoli assai più netti, era proprio da imputarsi alla sparizione di questa tipologia di voto: la scheda bianca.
Oltre a questo viene introdotto un nuovo ed intrigante elemento: il voto dei Testimoni di Geova. Quando ho letto questa cosa mi sono chiesto cosa e come i Testimoni di Geova potevano aver influenzato a favore di Berlusconi il voto. Leggendo l'articolo di www.zeusnews.it ho avuto la risposta. I Testimoni di Geova sono circa 600.000 e storicamente sono ligi nell'andare a votare, ma non esprimono una preferenza, ovvero lasciano la scheda bianca. Quale sia la fonte di questo atteggiamento degli aderenti a questa setta religiosa non lo so. Sta di fatto che, se la cosa è vera, le circa 600.000 schede bianche sono andate perse. Infatti non ha spiegazione logica il fatto che il numero delle schede bianche degli italiani coincida con il numero delle schede bianche votate dai soli Testimoni di Geova. La cosa significherebbe che in occasione di queste elezioni politiche nessun italiano che non appartenga ai Testimoni di Geova ha votato scheda bianca. La cosa è palesemente inverosimile.

Oltre a questo ragionamento al quale francamente non avrei mai pensato, Deaglio mette nel campo delle supposizioni "complottiste" sui presunti brogli elettorali la strana vicenda di spionaggio che ha colpito Telecom Italia. Vicenda su cui i magistrato stanno portando avanti un'inchiesta che al momento ha costretto agli arresti il signor Tavaroli (responsabile della sicurezza Telecom) e Ghioni (braccio destro di Tavaroli). La accuse sono di accesso abusivo ai sistemi informatici del Corriere della Sera, di Vodafone, di Fastweb e di banche dati dello Stato, ma evidentemente Deaglio ravvede in questi comportamenti anche operazioni non troppo chiare nel corso della giornata elettorale. Infatti

  • Telecom era l'azienda capofila nella gestione del voto elettronico del 2006;
  • ci fu un preoccupante e mai chiarito blackout delle linee telefoniche del ministero degli interni la sera dello scrutinio;
  • gli hacker di Tavaroli-Ghioni erano incaricati di garantire la sicurezza del cervellone del Viminale, individuarono quella sera un attacco e sospesero per qualche ora il filtro di protezione del cervellone stesso, secondo quanto avrebbero dichiarato alti funzionari del ministero degli interni.

Insomma un bel po' di materiale su cui meditare. Certo che per un giornalista che non ama i complottisti questa passione nell'identificare complotti è sempre più particolare

Aggiornamento del 10/6/2007
Come già successo per il dvd "Uccidete la democrazia" anche per "Gli imbroglioni" ho accumulato parecchio ritardo nella visione.
Dopo aver visto il film voglio quindi rettificare un'affermazione sul comportamento alle elezioni dei Testimoni di Geova che io avevo interpretato leggendo un articolo su www.zeusnews.it e di cui non ho trovato traccia nel dvd. Tutto quello che attiene al paragrafo sui Testimoni di Geova non è quindi da imputarsi al film di Deaglio, ma all'articolo apparso su www.zeusnews.it oppure ad una mia cattiva interpretazione dello stesso.
Ringrazio quindi basedemocratica che mi aveva segnalato fin da subito l'incongruenza sulle affermazioni fatte sui Testimoni di Geova.