Ho sentito Rosi Bindi argomentare in questo modo la sua assenza da piazza Farnese: "Partecipare alla manifestazione è un lusso che non ci possiamo concedere" (sotto inteso noi che stiamo al
governo).
Ma di che lussi stiamo parlando? Francamente frasi di questo tipo suonano un po' come il "se il popolo non ha pane dategli le brioches", perché i lussi che i cittadini non possono concedersi sono ben
altri. Infatti, ancora una volta, sono i redditi medio bassi che stanno pagando il risanamento delle casse italiane e certo la Bindi non fa un gran affare a sbandierare la bandiera del "lusso" in un
contesto che di lussuoso ha veramente poco.
L'altro ministro, estensore della legge (Pollastrini), era in piazza e credo che ne avesse tutte le ragioni. Il programma elettorale del "perplesso" Prodi aveva, tra le altre cose, proprio un
obiettivo sulle coppie di fatto. Questo obiettivo non era né lussuoso, né demagogico. Consentiva a persone che decidono di vivere insieme la propria vita di avere gli stessi diritti di chi decide di
sancire con il matrimonio questa convivenza.
Certo fa un po' tenerezza la volitiva Bindi scavalcata oltre Tevere dalla Binetti e costretta a fare la parte della "comunista". Tanta tenerezza che una frase infelice gliela potremmo anche perdonare
(il condizionale è d'obbligo). Certo però ricordiamo il suo impegno in campagna elettorale a rivedere la legge sulla fecondazione assistita. Non ne ha più parlato, essendo ministro della famiglia
speriamo che si ricordi anche di questa "lussuosa" dichiarazione. Se la memoria non le tornasse certamente non potremmo perdonare né l'una, né l'altra.