L'insieme di notizie su educatori, genitori e studenti che stiamo leggendo sui giornali in questo periodo è raccapricciante.
Che dire della maestra che taglia la lingua allo scolaro vivace?
Che dire dei professori e presidi picchiati da genitori che ritengono in questo modo di tutelare l'istruzione e l'educazione dei propri figli?
Che dire dei ragazzi che filmano con il cellulare le angherie, se non addirittura le violenze, contro compagni e compagne.
Ho un po' paura che il giornalismo italiano si stia dimostrando, come spesso accade, al di sotto di ogni sospetto e cavalchi quelle che sono le mode del momento.
Vi ricordate le invasioni di extracomunitari? Scomparse.
Vi ricordate l'aviaria? Scomparsa.
Vi ricordate la sars? Scomparsa.
Vi ricordate gli anarco insurrezionalisti? Scomparsi (sostituiti dalle BR...).
Insomma ogni periodo è buono per cavalcare la notizia del momento e dimenticarsene il momento successivo. Questo non toglie nulla alla gravità dei fatti descritti, ma certo ci impone di non
ingigantirli visto che già il giornalismo nostrano ci pensa da solo.