La Libertà non è il diritto di fare quello che ci pare in spregio del contesto in cui viviamo. Tutte le cose che facciamo hanno un impatto sociale e noi siamo liberi nella misura in cui non
arrechiamo danno alla società in cui viviamo. La società non è un'entità esterna ed opprimente che ci vessa, ci opprime, ci ostacola. La società sono i nostri concittadini, sono i nostri amici, sono
i nostri parenti.
Vi siete mai chiesti perché non si è liberi di girare in motorino/motocicletta senza casco? Perché l'impatto sociale di queste scelte "libere" è devastante per tutta la collettività.
Vi siete mai chiesti perché non si è liberi di girare in auto senza la cintura di sicurezza? Perché l'impatto sociale di queste scelte "libere" è devastante per tutta la collettività.
Vi siete mai chiesti perché non si è liberi di fumare in un locale pubblico? Perché l'impatto sociale di queste scelte "libere" è devastante per tutta la collettività.
Se ve lo siete chiesto avrete certamente compreso che, in generale, adottare certi comportamenti che ti fanno sentire libero, arrecano alla collettività un danno molto superiore alla tua supposta
libertà. Se è vero che siamo animali sociali è anche vero che dobbiamo necessariamente calibrare la nostra pretesa libertà con la libertà delle altre persone.
In questo periodo nelle città dell'Emilia Romagna vige il divieto di circolazione per mezzi inquinanti tutti i giovedì. Il problema è serissimo, perché respirare aria inquinata porta a malattie
croniche ed anche alla morte. Quindi rabbrividisco quando sento persone che dichiarano di essere limitate nelle loro libertà nel non poter circolare con l'automobile.
Ma che libertà c'è in un comportamento nocivo per se e per i propri concittadini? E' lecito parlare di libertà, oppure si dovrebbe parlare di incoscienza?
Un altro esempio sta nelle aperture domenicali e festive delle attività commerciali. Anche in questo caso il consumatore medio si sente limitato nella sua libertà, perché non può fare la spesa
durante i giorni festivi. Ma a che libertà pensano queste persone? Non certo alla libertà che i lavoratori del commercio hanno di stare almeno per un giorno a settimana con le proprie famiglie.
In generale la parola Libertà viene declinata nell'accezione egoistica: se faccio quello che torna utile a me sono libero e felice, sono libero e felice solo se non ho vincoli di alcun genere.
Purtroppo questa accezione negativa della Libertà (e della felicità) è frutto di un individualismo sempre più antisociale che considera l'individuo la chiave di volta della società, senza pensare che
senza una società libera nel suo insieme non ci saranno individui liberi, né tanto meno felici.
Seguono i testi di due note canzoni sulla libertà
La libertà
Da "Dialogo tra un impegnato e un non so"
Giorgio Gaber (1972)
Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Vorrei essere libero come un uomo.
Come un uomo appena nato che ha di fronte solamente la natura
e cammina dentro un bosco con la gioia di inseguire un’avventura,
sempre libero e vitale, fa l’amore come fosse un animale,
incosciente come un uomo compiaciuto della propria libertà.
La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.
Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come un uomo che ha bisogno di spaziare con la propria fantasia
e che trova questo spazio solamente nella sua democrazia,
che ha il diritto di votare e che passa la sua vita a delegare
e nel farsi comandare ha trovato la sua nuova libertà.
La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche avere un’opinione,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.
La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.
Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come l’uomo più evoluto che si innalza con la propria intelligenza
e che sfida la natura con la forza incontrastata della scienza,
con addosso l’entusiasmo di spaziare senza limiti nel cosmo
e convinto che la forza del pensiero sia la sola libertà.
La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche un gesto o un’invenzione,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.
La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.
Contessa
Paolo Pietrangeli (1966)
Che roba Contessa all'industria di Aldo
han fatto uno sciopero quei quattro ignoranti
volevano avere i salari aumentati
gridavano, pensi, di essere sfruttati
e quando è arrivata la polizia
quei quattro straccioni han gridato più forte
di sangue han sporcato il cortile e le porte
chissà quanto tempo ci vorrà per pulire.
Compagni dai campi e dalle officine
prendete la falce portate il martello
scendete giù in piazza picchiate con quello
scendete giù in piazza affossate il sistema.
Voi gente per bene che pace cercate
la pace per far quello che voi volete
ma se questo è il prezzo vogliamo la guerra
vogliamo vedervi finir sotto terra
ma se questo è il prezzo l'abbiamo pagato
nessuno più al mondo deve essere sfruttato.
Sapesse Contessa che cosa m'ha detto
un caro parente dell'occupazione
che quella gentaglia rinchiusa là dentro
di libero amore facea professione.
Del resto mia cara di che si stupisce
anche l'operaio vuole il figlio dottore
e pensi che ambiente che può venir fuori
non c'è più morale, Contessa.
Se il vento fischiava ora fischia più forte
le idee di rivolta non sono mai morte
se c'è chi lo afferma non state a sentire
è uno che vuole soltanto tradire
se c'è chi lo afferma sputategli addosso
la bandiera rossa gettato ha in un fosso.
Voi gente per bene che pace cercate
la pace per far quello che voi volete
ma se questo è il prezzo vogliamo la guerra
vogliamo vedervi finir sotto terra
ma se questo è il prezzo l'abbiamo pagato
nessuno più al mondo deve essere sfruttato.
Ma se questo è il prezzo l'abbiamo pagato
nessuno più al mondo deve essere sfruttato.